Miscelatore doccia, il grande alleato del benessere: tipi, caratteristiche e differenze
Perché bisogna scegliere con cura un componente come il miscelatore doccia? Il benessere che proviamo durante e dopo la doccia dipende da diversi fattori, e non tutti sono soggettivi: la temperatura giusta non lo è, la capacità di mantenere costante il flusso d’acqua neppure, così come la rapidità nel raggiungere la temperatura ideale e di compensarne le variazioni, istante per istante.
Ci viene detto che le docce rinvigorenti sono quelle con una temperatura dell’acqua intorno ai 26 – 28 gradi, che quelle più rilassanti sono tiepide e intorno ai 30 gradi, e che si può arrivare anche a 35 – 37 gradi per abbattere lo stress in eccesso. La teoria è semplice, ma poi ci si trova regolarmente sotto la doccia a “combattere” con una temperatura che non è mai ottimale, che cambia di continuo e che, se eccede verso l’alto, può anche causare problemi non da poco.
Scegliere un ottimo miscelatore doccia permette di prevenire questi problemi e di godersi davvero un momento di pace e di benessere, garantendo inoltre durata nel tempo e semplicità di manutenzione, che si ripercuotono non tanto sul benessere ma sui costi.
Il miscelatore doccia e il suo componente principale: la cartuccia
Il tema del miscelatore doccia fa parte di un argomento più ampio: la scelta della rubinetteria creata ad hoc per questo ambiente. Anche qui, si tratta di un tema apparentemente semplice, ma che nasconde talmente tante opzioni da meritare un approfondimento.
Del miscelatore doccia, l’unica cosa davvero semplice è la definizione. Tutti sanno cos’è: è quello strumento che serve per miscelare le componenti (fin lì, separate) fredde e calde dell’acqua generando un unico flusso a temperatura ideale in funzione dell’attività in corso. Per quanto concerne la doccia, si è già detto che un range tutto sommato standard va dai 26 fino ai 37 gradi, ma ovviamente ci si può spingere sopra o sotto a seconda delle esigenze.
A prescindere dalle tipologie e dalle opzioni che si vedranno, il componente essenziale del miscelatore è la cartuccia: è da questa che dipende la corretta miscelazione dell’acqua, la rapidità di raggiungimento (e di mantenimento) della temperatura ideale e il tempo di risposta ai cambiamenti improvvisi di temperatura nei modelli termostatici. Un ottimo miscelatore doccia parte da un’ottima cartuccia, funzionale e resistente nel tempo.
Miscelatori a incasso ed esterni: quale scegliere?
La prima decisione da prendere riguarda la composizione dell’impianto doccia. Solo avendo chiaro cosa si cerca e il risultato finale che si vuole ottenere, è possibile restringere il campo dei miscelatori doccia optando per la soluzione corretta.
Il miscelatore doccia sarà ad incasso o esterno? La domanda non è banale, poiché da essa dipende l’impatto estetico, ma anche la funzionalità della soluzione, oltre che la semplicità di installazione.
L’incasso è una soluzione molto elegante, ideale per chi vuole un look moderno e minimale: il miscelatore non si vede, (solitamente) non ci sono colonne o barre esterne ed è anche possibile integrare il soffione nel soffitto creando un effetto di grande impatto. Certamente, la soluzione a incasso è molto diffusa e richiede interventi di discreta invasività, per cui è frequente nelle ristrutturazioni e nelle realizzazioni ex novo. Gli unici limiti sono quindi relativi alla complessità di installazione e delle attività manutentive, perché per il resto è una soluzione di grande eleganza e praticità.
Il miscelatore, dal canto suo, può supportare più modalità (vie) alternative o concorrenti di erogazione, in particolare tramite soffione o doccetta. Quest’ultima è solitamente collegata con un flessibile a una presa d’acqua e sostenuta da un supporto a parete.
L’alternativa è la soluzione da esterno doccia, o a parete. Qui il miscelatore è esterno, il che significa maggiore ingombro ma nessuna limitazione sotto il profilo funzionale. Grazie all’impiego di una colonna doccia esterna, infatti, è possibile collegarvi direttamente doccette fisse o mobili e anche soffioni di una certa dimensione. L’uso di materiali e finiture di pregio, unito a design moderni e ricercati li rendono molto attraenti anche sotto il profilo puramente estetico.
Il miscelatore classico e i benefici di quello termostatico
Poche parole sulla prima categoria, perché tutti conoscono il miscelatore classico o monocomando. La forza dell’erogazione e la temperatura dell’acqua sono governate da un’unica leva o eventualmente da manopole, una soluzione popolare tempo addietro e ora in linea soprattutto con gli stili retrò. In quest’ultimo caso, la fusione della tecnologia moderna con lo stile del passato ha creato prodotti dotati di diverse manopole, anche tre o quattro: ognuna regola l’intensità dell’erogazione dei singoli terminali (soffione, doccetta…), mentre una è dedicata alla temperatura.
In questo campo, l’innovazione riguarda soprattutto i miscelatori termostatici, laddove si concentrano i principali investimenti in ricerca e sviluppo. Con un miscelatore termostatico, l’utente imposta semplicemente la temperatura desiderata e demanda al miscelatore tutte le operazioni necessarie per raggiungerla. È inoltre previsto un blocco di sicurezza che protegge dalle scottature.
I benefici sono evidenti: non ci si può scottare e la temperatura viene mantenuta stabile a prescindere dalle circostanze esterne. Può capitare, infatti, che questa subisca improvvise variazioni quando l’impianto e la caldaia sono usati da più persone: con un miscelatore termostatico, queste variazioni vengono lette e compensate rapidamente dal dispositivo. Inoltre, vanno sottolineati i benefici in ambito di consumi e sostenibilità: un miscelatore termostatico riduce fortemente lo spreco d’acqua perché raggiunge la temperatura ideale più velocemente di un prodotto manuale.
In quest’ambito si concentrano molte differenze qualitative tra i prodotti in commercio, che dipendono in larga parte dalla cartuccia termostatica: la velocità di raggiungere la temperatura ideale e di rispondere ai cambiamenti improvvisi, unite alla durata nel tempo e alla semplicità di manutenzione identificano un prodotto di particolare pregio.
Nobili, inoltre, adotta da tempo l’esclusiva tecnologia a corpo freddo, che elimina anche il pericolo di scottatura al contatto con il corpo del miscelatore. L’acqua calda infatti, passando all’interno di uno speciale corpo isolante montato all’interno del corpo miscelatore, non viene mai a contatto con la parte in ottone, lasciando le parti esterne fredde e a prova di contatto. Particolarmente importante quando a farsi la doccia sono anziani o bambini.
Quanto conta il fattore estetico?
Risposta breve: molto. Forma e funzione si amalgamano nelle soluzioni migliori, che garantiscono i benefici di una doccia salutare uniti alla bellezza del design più ricercato.
Il materiale di partenza è l’ottone, che viene trattato con diversi tipi di finitura così da integrarsi perfettamente con lo stile dell’ambiente. Sul mercato troviamo soluzioni classiche, tipicamente con finitura cromo lucido, fino ad arrivare all’eleganza del nero e al fascino del grigio canna di fucile. Merito, com’è noto, del metodo PVD (Physical Vapor Deposition), che permette di ottenere soluzioni di grandissimo impatto visivo grazie a colori ricercati (fumé, rame, etc.), il tutto supportato da estrema resistenza alla corrosione e alla luce. In altre parole, insensibilità al passare del tempo.