Abbiamo toccato il fondo
Il rispetto dell’ecosistema come stile di vita: la pulizia dei fondali del Lago d’Orta, un impegno necessario e responsabile.
Oltre 50 sub impegnati nella pulizia dei fondali del Lago d’Orta e contemporaneamente un centinaio di persone a riva, per raccogliere i rifiuti abbandonati sulle sponde dello specchio d’acqua: sono questi alcuni dei numeri della manifestazione ecologica organizzata dall’associazione Dive Project Sub Borgomanero mentre potrebbero invece risultare innumerevoli, tant’è la quantità, gli scarti individuati sul fondo lacustre poi prelevati per essere prima catalogati da Legambiente e successivamente avviati allo smaltimento o alla differenziazione.
L’iniziativa, alla quale abbiamo preso parte con grande entusiasmo, è stata realizzata per la prima volta nel 2017, ed attualmente ha assunto contorni ancora più importanti grazie al coinvolgimento e alla partecipazione di numerose associazioni, enti e aziende coinvolte nell’opera di sensibilizzazione per un maggiore rispetto nei confronti del Lago d’Orta e del suo delicato ecosistema. Tra coloro che hanno partecipato alla manifestazione, si segnalano Sub Novara Laghi, Lions Club Borgomanero Cusio, Ecomuseo Cusius, Lega Ambiente con Gli Amici del Lago onlus, FAI Laghi Alto Novarese, oltre a un nutrito gruppo di ragazzi provenienti da Klincy, una città della Russia a circa 200 km da Chernobyl, ospiti del circolo Legambiente Il Brutto Anatroccolo VCO, impegnati in un campo di volontariato ambientale e cooperazione internazionale.
Location dell’intervento di domenica 9 settembre 2018, il lido di Gozzano: «Nel momento in cui si mette la testa sott’acqua, si diventa ambientalisti per forza - illustra Umberto Piscopo, istruttore subacqueo della PSS Worldwide (una delle più importanti agenzie di didattica subacquea al mondo, che condanna i comportamenti in contrasto con la tutela ambientale ed educa i subacquei ad un approccio sostenibile al mondo acquatico) - …il sub sa che ogni contaminazione dell’ambiente ha una conseguenza diretta sull’ecosistema marino, alterandone l’equilibrio». Il presidente di Dive Project, Maurizio Di Terlizzi, prosegue: «È questo uno dei motivi per cui abbiamo deciso di organizzare una manifestazione che oltre ad avere uno scopo pratico, ovvero la pulizia del fondale, ha anche l’obiettivo ambizioso di sensibilizzare l’opinione pubblica ad avere maggiore interesse e rispetto per l’ambiente, adottando dei comportamenti che non lo danneggino». Piscopo continua: «Danneggiare l’ambiente significa danneggiare noi stessi: forse nel lago questa conseguenza risulta meno evidente ma è maggiormente intuibile quando si tratta ad esempio di mari ed oceani: le sostanze chimiche possono essere assorbite dalla fauna ittica che poi può arrivare sulle nostre tavole e, contemporaneamente, i rifiuti possono provocare alterazioni dell’equilibrio marino che possono generare la scomparsa oppure la prolificazione smisurata di alcune specie piuttosto che altre».
L’abbandono della plastica nell’ambiente è sicuramente uno dei problemi di maggiore rilievo, oltre che per quanto riguarda i mari e gli oceani, anche per ciò che concerne gli scarti rinvenuti sul fondale del nostro lago: sono state decine di migliaia le microplastiche raccolte dai sub durante le operazioni di pulizia, seguite da rifiuti di altro genere, tra cui pneumatici, vetro, lattine, legno, ferro e molto altro. «Dal punto di vista pratico per procedere con l’operazione sul fondo lacustre abbiamo suddiviso i sub a coppie, dotandole di sacchetti a rete per la raccolta dei rifiuti - spiega Di Terlizzi - …man mano che i contenitori si riempivano venivano portati a riva per poi essere suddivisi per macro - categorie e poi, con il supporto di Legambiente e del sistema di catalogazione internazionale degli scarti di cui si avvale, sono stati oggetto di una cernita accurata. Successivamente, i risultati sono stati presentati pubblicamente». L’iniziativa di pulizia del lago ha avuto un’ulteriore finalità benefica, in quanto è servita a raccogliere fondi per l’Auser Volontariato Onlus di Borgomanero, associazione che si occupa di trasporto sociosanitario e ambulatori polifunzionali dove operano medici in pensione a supporto di anziani e indigenti. «La numerosa partecipazione all’iniziativa e i risultati ottenuti sono motivo di orgoglio e soddisfazione per tutti noi e auspichiamo, in questo modo, di essere riusciti a diffondere ancora di più una corretta cultura ambientalista» conclude Di Terlizzi.
È già partito il progetto per organizzare l’edizione 2019, che coinvolgerà più aree del lago, in associazione con diversi club subacquei della provincia di Novara. Segno di una maggiore attenzione a queste problematiche da parte di un numero sempre più elevato di persone sono le differenti iniziative che vengono organizzate per sensibilizzare a proposito della tutela ambientale: ne sono esempio le due giganti balene di plastica allestite nell’estate 2018 di fronte al Pantheon, nel cuore di Roma, da Greenpeace, che spuntano dall’asfalto come fossero le acque dell’oceano invase dai rifiuti umani, nel solco di un programma di azioni dimostrative di forte impatto sull’opinione pubblica per la denuncia dell’inquinamento provocato dall’abbandono di rifiuti plastici. Sempre a Roma, la poderosa balena di 10 metri di «Sky Ocean Rescue - Un mare da salvare» formata da 250 kg di rifiuti di plastica (la stessa quantità che ogni secondo viene gettata in mare) allestita nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica durante il National Geographic Festival delle Scienze, dedicato proprio all’inquinamento da plastica; e ancora le sperimentazioni dell’artista Dominique che, dopo una vacanza in Malesia durante la quale si era unita a una squadra dedita alla pulizia di una piccola spiaggia, ha trovato ispirazione utilizzando i rifiuti per comporre sulla sabbia vere opere d’arte, come la rappresentazione di una tartaruga hawksbill, animale a rischio estinzione, per denunciare e sottolineare i danni causati al pianeta dall’inquinamento e creare effetti mediatici profondi attraverso la condivisione social delle immagini.
Fare una corretta raccolta differenziata è un dovere di ogni cittadino, ma è ormai chiaro che il riciclo da solo non basta più. Serve infatti una partecipazione attiva per rimediare ai danni già fatti, e sono importanti gli investimenti tecnologici volti alla rimozione dei rifiuti che ammorbano le acque del nostro pianeta insieme a normative che rivelano una crescente severità sul tema.